Sarà la suggestiva cornice di Spazio Temenos a ospitare l’appuntamento d’intrattenimento culturale, oggi venerdì 2 febbraio, dalle 18, che vedrà assolute protagoniste le associazioni di Agrigento che si sono costituite in rete.
Un processo di aggregazione avviato in questi mesi, che avrà la sua consacrazione nella nascita formale della Consulta delle Associazioni e nell’istituzione dell’albo delle associazioni, oltreché nella realizzazione di una Notte Bianca in programma per la primavera prossima. Una rete che, in uno spirito di collaborazione sinergica, le vede già impegnate nel sostegno dell’obiettivo comune della costituenda Consulta: il progetto “Agrigento 2020” e il programma di celebrazioni dei 2600 anni di storia dalla fondazione della città. Tantissime le associazioni che hanno aderito, un’ottantina circa, a cui se ne stanno aggiungendo altre, in seguito all’annuncio dell’inserimento di Agrigento nella short list, tra le dieci città finaliste che si contendono il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020. L’invito alla condivisione di questo eccezionale compleanno è stato rivolto dall’Assessore comunale alla Cultura Beniamino Biondi lo scorso 20 gennaio a tutte le associazioni, che prenderanno parte alla costituenda Consulta.
Alcune di loro, nel corso della serata di domani, presenteranno le loro attività attraverso contributi autoprodotti, interventi ed esibizioni. Ospite Danilo Tkanko, docente universitario polacco che condividerà l’esperienza maturata nell’attività di gestione dei rapporti tra Agrigento e Lublino. La serata sarà anche occasione per assistere, tutti insieme, alla proiezione del video in cui molti hanno voluto manifestare il proprio sostegno alla candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2020. Le associazioni stanno guardando con grande interesse alla costruzione del programma delle celebrazioni, manifestando il desiderio di avviare e impegnarsi a diffondere un percorso di consapevolezza che vede un punto di svolta proprio nel 2020. Più volte si è parlato di date-evento catenaccio, ovvero di un anno che debba servire per segnare un radicale cambiamento, che sia di orgoglio, di presa di coscienza dei valori condivisi e di un modo più concreto di fare rete e costruire insieme il proprio futuro. La visione collettiva (in sintonia con le linee guida del bando del MiBACT) è quella di un impegno che porti la città a produrre cultura e, attraverso quest’ultima, sviluppo futuro.
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